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Protezione Civile

 

Outdoor Sensing, è stato un meeting organizzato da Wemake il 14 ottobre 2017. E' stata un' occasione abbastanza unica di confronto tra ricercatori e operatori nel campo ambientale, agricolo e protezione civile, tutti aventi in comune il problema di monitorare parametri fisico-chimici all'aperto in luoghi spesso privi di reti Internet o GSM. In particolare i volontari della Protezione Civile potrebbero essere subito i beneficiari di quello che si detto al meeting. Sappiamo che il contributo di queste persone è fondamentale per mitigare le conseguenze dei disastri naturali. Ma cosa possono fare per esempio per prevenire i danni da alluvioni, frane o altri disastri simili?

 

Abbiamo visto durante il meeting come sia importante avere strumentazione che misuri e trasmetta subito i dati in modo da poter agire preventivamente per salvare vite umane. Abbiamo appreso come i volontari in Liguria siano spesso costretti a muoversi con la propria auto sotto la pioggia battente per leggere l'altezza dell'acqua in un torrente. Abbiamo letto come la popolazione di un villaggio in Nepal si gestisce un sistema di allarme frane usando sensori economici e sirene che si attivano al primo piccolo spostamento del terreno. Allora mi chiedo se i nostri volontari della Protezione Civile non possano fare un passo in più per essere ancora più utili nel loro lavoro.

 

Possiamo metterli in condizione di auto-costruirsi strumenti di misura e trasmissione dati?

 

Le tecnologie elettroniche “lowcost” sono già disponibili e la grande quantità di progetti condivisi in Rete rende tutto più semplice. I maker con i loro Fablab potrebbero collaborare con i volontari per mettere a punto strumenti quali: pluviometri, rilevatori di livello dei fiumi, sensori di frane, valanghe e altro.

 

I volontari fornirebbero la loro esperienza sul campo e la propria disponibilità a sperimentare e gestire gli strumenti nei luoghi più critici del loro territorio di competenza.

Tutto questo ha un senso? E’ necessario? Potrebbe migliorare la prevenzione dalle catastrofi naturali? Perchè proprio i volontari dovrebbero fare tutto questo? Le attuali Istituzioni di P.C. riescono a fornire un adeguato monitoraggio di quelle variabili caratteristiche del dissesto idro-geologico? 

 

Moltissime territori a rischio di catastrofi naturali nel nostro Paese sono ancora privi di reti di monitoraggio, questo per le risorse limitate di denaro pubblico ma anche spesso per conflitti di competenza tra Regioni e Stato e per mancanza di competenze giuste al posto giusto.

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